XXII.
Notule
Persio.
consiglio di alcuni amici affrettossi a pubblicarlo; nè di ciò contento, il tradusse in francese e col testo latino a canto il die’ alle stampe
l’anno 1694 colla data di Colonia, che fu
poi seguita da altre edizioni. Ma questo nuovo
codice fu poco favorevolmente accolto, e appena
vi ebbe chi nol credesse supposto. M. Breugiere de Barante pubblicò, senza palesare il
suo nome, alcune osservazioni contro di esso5
e il Nodot con molto calore scrisse in sua difesa. Ma egli non potè persuadere alcuno} e
non vi ha al presente chi non pensi il ritrovamento del codice di Belgrado essere stato
una pura finzione. Chi bramasse intorno a tutto
ciò più esatte notizie, potrà vedere gli autori
poc’anzi da noi citati, e inoltre la Biblioteca
Francese dell’ab. Goujet (t. 6, p. 196), e le
Memorie dell’ab. d’Artigny, che di ciò che accadde intorno a’ frammenti di M. Nodot, parla
assai diligentemente (t. 1,. p. 346). A me pare
di essermi su questo autor trattenuto più ancora che non facea di mestieri.
XXII. Più brevemente avremo a favellare di
Aulo Persio Flacco, perchè più certe son le
notizie’ che di lui abbiamo. Una Vita di questo poeta leggesi tra f opere di Svetonio: da
altri nondimeno ad altri si attribuisce; e Gian
Giorgio Schelhornio ha pubblicata (Amoen.
Liter. t. 10, p. 1103) un’erudita dissertazione
di Gian-Jacopo Breitingero, il quale sostiene
e con assai buone ragioni dimostra l’autore
di questa vita essere un antico interprete di
Persio , che da altri si dice Cornuto , da
altri Probo. Il presidente Bouhier nelle note