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X. Valigia «ìi Volerti» Fiacri» eri ri suo poema.

Gian Cristiano Wolfio ha mostrato non esservi argomento valevole a provarlo (Catal. Faemin. Illustr.). X. A Lucano succedono ora tre altri poeti epici di questa età, Valerio Flacco, Stazio e Silio Italico. Intorno a C. Valerio Flacco vi è contesa tra’ que’ di Sezze, che il voglion lor cittadino, appoggiati al cognome di Setino che a lui vedesi attribuito, e i Padovani che il voglion loro, fondati sull1 autorità di Marziale che speranza e alunno della città di s.Interiore lo appella (l. 1, epigr. 77). Noi lasceremo, secondo il nostro costume, eh1 essi contendali tra loro, rimettendo chi sia vago di saperne più oltre alla prefazione premessa da Pietro Burmanno alla magnifica edizione eli1 egli ci ha data di questo poeta l’an 1724 in Leyden, ove riferisce ed esamina le ragioni che dà amendue le parti si arrecano. Assai poche son le notizie che di lui ci son pervenute. Sembra ch’ei fosse povero, poichè Marziale nell1 accennato epigramma lo esorta a lasciar da parie l1 inutile poesia, e a volgersi al foro troppo più vantaggioso. Quintiliano ne parla in modo che pare che molta stima ne avesse, o, a meglio dire, molta espettazione, dicendo: molto abbiam di fresco perduto in Valerio Fiacco (l. 1 o, c. 1); colle quali parole sembra accennare che se fosse più lungamente vissuto , sarebbe ei pur divenuto valoroso poeta; e insieme ce ne addita a un dipresso il tempo della morte cioè l1 impero di Domiziano, in cui Quintiliano scriveva. Di lui abbiamo un poema intorno alla celebre spedizione degli Argonauti; ma non