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alla prima edizione 25

arricchito colle altrui fatiche, poichè quanto ho trovato di pregevole e d’ingegnoso negli altrui libri, tutto ho fedelmente attribuito a’ loro autori.

Il diligente studio ch’io ho dovuto fare sugli antichi scrittori per trarne quanto potesse essere opportuno alla mia idea, mi ha necessariamente fatto scoprire molti errori e molte inesattezze degli scrittori moderni. Ma ordinariamente non mi son preso la briga di rilevarli; chè troppo a lungo mi avrebbe condotto il farlo, e spesso avrei dovuto arrestarmi per dire che il tale e il tal altro hanno errato, senza alcun frutto e con molta noia de’ miei lettori. Se io comprovo bene il mio sentimento, cade per se stesso a terra l’opposto. Allor solamente ho giudicato che mi convenisse di farlo, quando mi si offrisse o a combattere l’opinione, o a scoprire l’errore di qualche autore che fosse meritamente avuto in pregio di dotto e di veritiero. Le opere di tali scrittori si leggono comunemente con sì favorevole prevenzione, che facilmente loro si crede quanto essi asseriscono. E questo è il motivo per cui e in questa Prefazione e altre volte nel decorso dell’Opera ho preso a esaminare e a confutare alcuni passi della più volte mentovata Storia Letteraria di Francia, ne’ quali mi è sembrato che senza ragione si volesse scemar l’onore alla nostra Italia dovuto. Ella è questa un’opera di una vastissima erudizione e di un’immensa fatica, e piena di profonde e diligenti ricerche; e troppo è facile ad accadere che l’autorità di sì dotti scrittori sia ciecamente e