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24 prefazione

possibile dai tempi di cui dovrò ragionare; ad autori che non possan cadere in sospetto di avere scritto secondo le loro proprie passioni; ad autori che non mi narrino cose che la ragione mi mostra impossibili; ad autori finalmente che non vengano contraddetti da più autentici monumenti. Che mi giova, a cagion d’esempio, che molti autori moderni mi dicano che Pollione prima d’ogn’altro aprì in Roma una pubblica biblioteca? Se essi non mi recano in prova il detto di qualche antico, la lor autorità non mi convince abbastanza. Ma io veggo che ciò si afferma da Plinio e da qualche altro antico accreditato scrittore; e questo mi basta perchè il creda. Se in ciò singolarmente che a storia appartiene, l’autorità di uno, o più scrittori bastasse a far fede, non vi sarebbe errore che non si dovrebbe adottare. Il numero degli autori copisti è infinito; e tosto che un detto è stampato, sembra che da alcuni si abbia in conto di oracolo. Io dunque più alla scelta, che al numero degli autori ho posto mente, e nella storia antica ho allegati comunemente gli autori antichi, lasciando in disparte i moderni. Questi però ancora ho io voluti leggere attentamente quanti ne ho potuti aver tra le mani, che trattassero cose attinenti al mio argomento, e di essi mi son giovato assai, e si vedrà ch’io allego spesso il lor sentimento, e fo uso delle loro scoperte, e talvolta ancora rimetto il lettore agli argomenti che in prova di qualche punto essi hanno arrecati. Ed io mi lusingo che niuno potrà rimproverarmi ch’io siami occultamente