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parte terea osse vero, non si potrà certo negare che questo studio non fosse da lui diligentemente coltivato. Or questa scienza astronomica fece che Cesare conoscesse in qual disordine fosse allora il regolamento dell anno. Romolo e Numa avean prescritte su questo articolo quelle leggi che allor si crederono opportune. Ma nè esse bastavano perchè i tempi dell1 anno fossero come si conveniva, regolarmente distribuiti ’ e queste ancora da’ Pontefici, a’ quali ne era* affidata f esecuzione, non furono fedelmente osservate. Quindi al tempo di Cesare era la confusione giunta a tal segno, che le stagioni non corrispondevano punto a’ lor proprii tempi dell’anno. Egli adunque coll’opera di Sosigene (a), celebre astronomo Alessandrino, e di altri filosofi e matematici rinomati, fra’ quali Macrobio nomina singolarmente un Romano, detto Marco Flavio (l. 1 Saturn, c. i \), intraprese la riforma del calendario. Convenne all’anno che allor correva, che era il 708 di Roma, aggiungere due mesi interi e più , cioè 67 giorni ch’egli frappose fra il novembre e il dicembre (b). Quindi ordinò che l’anno fosse in avvenire composto di 365 giorni 5 e perchè allor si credeva che l’anno fosse composto (u) Intorno a Sosigene, e alla riforma del calendario da Cesare coll" opera di esso introdotta , veggusi ^ il poc’anzi citato M. Bailly (loc. cit. p. 126, ec. , (b) 11 sig. Landi accenna (t. 1 , p 340) una recente opera di M. Guichard da me non veduta, nella quale egli ha preso a provare che Cesare, oltre il solito mese intercalare, non aggiunse che quarantacinque giorni.