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LIBRO TERZO d5l scemò punto il favore di cui l’onorava (Tacit. l 4. Annal.). Morì egli in Padova l’anno di Roma 770, come si ha dalla Cronaca eusebiana. Oltre la storia, alcuni dialoghi ancora aveva egli scritto e alcuni libri filosofici (Senec. epist. 100). XIV. Potrebbe parer questo il luogo opportuno a cercare se sia vero ciò, di che alcuni moderni scrittori hanno accusato il pontefice S. Gregorio, soprannomato il Grande, cioè ch’egli facesse gittare al fuoco quanti potè trovare esemplari della Storia di Livio. Ma come non di Livio soltanto / ma di altri antichi scrittori si dice aver ciò fatto questo pontefice, ed anzi egli viene accusato di aver distrutti i più bei’ monumenti che ancor restassero in Roma, ci riserveremo a parlarne quando sarem giunti a trattare della Letteratura Italiana de’ tempi a cui egli visse. Ciò che con verità si può dire, si è che non vi è mai stato scrittore, de’ cui libri tanto si sia compianta la perdita, e tante volte si sia avuta speranza di riaverli, quanto di que’ di Livio. Non dispiacerà, io credo, a’ lettori il fare una breve digressione sulle follie che intorno alle Opere di Livio si sono sparse più volte; e l’interrompere con un piacevol racconto le serie e forse anche noiose ricerche in cui spesso ci conviene entrare. Sembra che alcuni abbian voluto prendersi giuoco degli eruditi; e in tali luoghi hanno affermato trovarsi intera la Storia di Livio, ove forse il nome di questo autore non è mai giunto, e ove fors1 anche il nome di Libro è barbaro e sconosciuto (*). XIV. Favole sparto intorno 4 «liversi rodici interi della sua stoiia. (*) La prima menzione che a me è avvenuto »li