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3yO PARTE terza Cornelia è celebrata con somme lodi anche da Seneca, il qual racconta (Consol. ad Helv. p. 199, edit. Elzevir. et Consol. ad Marc. p. 271) che facendo alcuni con essa amichevoli condoglianze per la crudel morte de’ figli , ella gravemente rispose non doversi lei chi mare infelice, che i Gracchi avea avuti per figli. Alcuni moderni autori allegati dal Freytag (loc.cit. p. 45) hanno scritto che Cornelia a grande e scelto numero di gioventù tenesse in Roma pubblica scuola. Ma di ciò, come osserva lo stesso autore, non vi ha fondamento alcuno. IV. Molti altri oratori qual più quai meno ! famosi nomina Cicerone, de’ quali in poche pa; role forma il carattere, finchè giugne a L. Crasso e a M. Antonio, de’ quali sembra che finir non sappia di celebrare le lodi; perciocchè egli dice di essere persuaso che fosser questi grandissimi oratori, e che allora cominciassero i Romani ad uguagliare nell’eloquenza la gloria de’ Greci (De Cl. Orat. n. 36). Fioriron essi ne’ primi anni di Cicerone, e Antonio fu console l’anno di Roma 654, Crasso l’anno 658. Il carattere che di essi fa Cicerone, come maravigliosamente rileva il lor valore, così grande idea ci porge dell’ingegno di chi seppe sì ben conoscerlo e divisarlo. Io qui non posso nè interamente recare ciò ch’egli dice delle lor lodi, che troppo a lungo mi condurrebbe, nè ristringerlo in poco senza sminuir molto della gloria dovuta a sì celebri oratori. Leggasi tutto quel passo che certamente è degno di esser letto. Di Crasso e della sua morte, seguita poco innanzi al cominciamento della guerra civile