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cui adunanza è come un tribunal letterario della nazione composto di giudici troppo illuminati e saggi, perchè io non dovessi ben volentieri rimettere alla lor decisione la mia causa. Il favorevole accoglimento col quale voi avete ricevuto la mia Lettera, e l’ordine che perciò avete dato di far venire per la biblioteca della vostra Accademia una copia della mia Storia, mi ha fatto conoscere quanto ragionevole fosse la fiducia che io aveva nella vostra integrità e nel vostro saggio discernimento. Nè io saprei come meglio corrispondere all’onore che mi avete fatto, che col farvi un rispettoso dono della Storia medesima. Ho già trasmessi a Parma al Segretario d’Ambasciata di cotesta Corte i nove tomi di essa finora usciti, il quale si prenderà il pensiero di trasmetterli costà secondo la direzione che mi è stata segnata. Gradite, vi prego, Accademici eruditissimi, questo tenue contrassegno della mia stima e della mia riconoscenza, e io avrò un troppo onore voi compenso del dispiacere che mi han cagionato le accuse datemi dal sig. abate Lampillas, se voi vi degnerete di accogliere la mia Storia con quella bontà medesima con cui avete accolto la mia Lettera apologetica. Mi protesto col più profondo rispetto

 Di voi Accademici eruditissimi

Modena, 2 gennaio 1779

Divotiss. Obbligatiss. Servitore
Girolamo Tiraboschi.