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averne di somiglianti. I tre tempii, le cui rovine veggonsi ancora nell antica città di Pesto ossia Possidonia, hanno tali indicii di antichità, ch’è probabile assai che fossero eretti a tempi di cui parliamo (V. Les Ruines de Paestum); e molte ancor delle fabbriche che nella sotterranea città d’Ercolano sono state scoperte, non si può dubitare che non sieno d’età molto rimota dal tempo in cui essa perì.


Celebri scultori in Sicilia e nella Magna Grecia. XXXI. Tanti superbi edificii e nella Sicilia1 e nella Magna Grecia innalzati ben ci

    credute d’ordine etrusco. Il Winckelmann nella prefazione alle sue Osservazioni sopra l’architettura degli Antichi ha sostenuto ch’esse sono d’ordine dorico, e questa opinione è stata con nuovi argomenti difesa nelle Memorie per le Belle Arti, stampate in Roma nell’agosto del 1785, e poscia in quelle del maggio e del giugno del 1786 all’occasione di dare l’estratto del suddetto tomo III della Storia dell’Arte del Winckelmann; e quindi il sig. ab. Fea medesimo, editore dell’opera del Winckelmann, e sostenitore dell’opinione del P. Paoli, ha poscia cambiata opinione, ed ha abbracciata quella del Winckelmann. Vengasi ancora il Viaggio Pittoresco di Malta, della Sicilia e di Lipari, in cui tutto ciò che degli antichi edificii tuttor rimane in quell’isole, trovasi diligentemente disegnato ed inciso dal sig. Hoel, pittore del Re di Francia; e il Viaggio Pittoresco de’ Regni di Napoli e di Sicilia . ec., pubblicato in Parigi in tre tomi di magnifica edizione nel 1785.

  1. Fra i più grandiosi monumenti del valore degli antichi Siciliani nella scultura deesi annoverare il gran sarcofago greco-siculo che or serve di fonte battesimale nel duomo di Girgenti, opera di raro ed ammirabil lavoro, il cui disegno si può vedere nelle opere de più illustri scrittori delle antichità siciliane, e in quelle singolarmente del P. Pancrazi e del sig. d’Orville. Ma