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teatro introdusse gli attori e il favellare a dialogo, e quindi quella ch’è veramente azione drammatica della commedia. E questo è egli pure il parere di Aristotele e di Solino (Arist. Poët. c. 5; Solin. Polyhst. c. 11), che chiaramente dicono aver la commedia avuto cominciamento in Sicilia. Certo, come riflette il Quadrio sopraccitato, dopo l’ab. d’Aubignac, non si è ancor potuto trovare frammento di commedia drammatica più antico di que’ d’Epicarmo. Fu egli al tempo di Gerone il vecchio, che prese il dominio di Siracusa nell’olimp. lxxv. Vuolsi dunque correggere il Quadrio, quando afferma che Epicarmo fu più antico di Tespi autor primo della tragedia, poichè questi, come prova ad evidenza il Fabricio (Bibl. Graec. t.1, p. 600), cominciò a farne uso nell’olimp. lxi. Con più ragione, perchè appoggiato all’autorità di Suida, attribuisce il Quadrio a Formo o Formide, contemporaneo di Epicarmo, il vanto di avere il primo ornate di rosseggianti panni le scene, e introdotti sul teatro i personaggi in veste lunga e talare.


Origine de’ mimi. XIV. All’azion teatrale appartengono i mimi, cioè coloro che con gesti vivi e scherzevoli e al lor tema adattati accompagnano ed esprimono i lor sentimenti, burleschi per lo più ed a uom plebeo confacentisi. Or questi ancora, secondo Solino (loc. cit.), furono in Sicilia prima che altrove introdotti} e secondo il parer del Quadrio (t. 5, p. 182) se ne dee la lode a Sofrone siracusano, figliuol di Agatocle: perciocchè, dic’egli, benchè molti senza dubbio