Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/159

110 parte

a fine1. Noi non prenderemo a descriverne minutamente la Vita, intorno a cui nulla ci lasciano a desiderare i mentovati autori e il primo singolarmente. Solo i principali studi e le scoperte più ragguardevoli ne accennerem brevemente, trattenendoci ove qualche cosa per incertezza meriti maggior esame.


Epoche della sua Vita, e sue prime scoperte. XVII. Nacque egli verso l’anno 286 innanzi l’era cristiana, cioè verso l’anno 467 di Roma; e Siracusa, che a ragione chiamar possiamo de’ più leggiadri e più sublimi ingegni dell’antichità educatrice e madre, ne fù la patria. S’egli fosse parente del re Gerone, come vuole Plutarco (in Marcello), o nol fosse, come altri affermano, poco giova il cercarlo. S’io facessi ricerche intorno alla Vita di Gerone, potrei cercare di accrescere a questo principe nuovo onore, esaminando s’egli avesse a parente Archimede. Ma questi non abbisogna di quella qualunque siasi gloria che dalle reali parentele deriva. La matematica e la meccanica singolarmente e la geometria furono sempre le sue delizie, nè altra passione oltre questa pare ch’egli non conoscesse. Plutarco ed altri antichi scrittori ne danno prove tali, che se si ammettesser per vere, cel mostrerebbero tratto dall’amore di questi studi alla pazzia non che all’entusiasmo; e quella singolarmente dell’essere

  1. Delle osservazioni astronomiche di Archimede parla ancora M. Bailly (Hist. de l’Astron. Moderne, t. 1, p. 44.), il quale con breve ma grande elogio lo dice il Newton della scuola greca.