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nuovi errori aggiugnevano, e tenebre a tenebre. Ma non lascian perciò di esser degni di lode i loro sforzi; e ai loro errori stessi dobbiamo l’aver finalmente in molte cose scoperta la verità. Chi delle opinioni di Senofane volesse più esattamente sapere, vegga il diligente Bruckero (loc. cit. p. 1142, ec.), presso del quale la vita e le opinioni vedrà minutamente esposte de’ più celebri discepoli di questo illustre filosofo, quali furono singolarmente Parmenide, Zenone diverso dallo Stoico, e Leucippo, tutti nativi di Velia, benchè a quest’ultimo altra patria da altri si assegni.


Opinioni singolari di Dicearco. XIII. Io passo leggermente, per le ragioni già arrecate, sulle opinioni di questi antichi filosofi. Ma io penso che quelli fra’ moderni filosofi che col nome di liberi pensatori voglion essere onorati, e che si danno il vanto di aver diradate le tenebre, fra cui la superstizione e l’ignoranza avean finora tenuti i popoli miseramente involti, mi sapran grado se un de’ loro più antichi e più perfetti modelli additerò loro in Sicilia; acciocchè si vegga che, come l’Italia è stata comunemente alle altre nazioni in presso che tutte le scienze maestra e scorta, così pure l’abuso delle scienze medesime ha avuto in essa cominciamento, almen per riguardo a’ popoli d’Europa. Io parlo del celebre Dicearco di Messina. Uomo non vi ebbe forse nell’antichità, che tante scienze cogli studi suoi coltivasse, quante ne coltivò Dicearco. La geografia, la musica, la filosofia, la storia, la poesia furono, si può dire, egualmente a lui care. Su ciascheduna di queste scienze scrisse de’ libri;