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Ella avea un’espressione intraducibile nella fisonomia decomposta; sembrava un’altra donna; parlava con una voce che Giorgio non avea mai udito.

— Ecco cosa penso dell’amore, ed ecco perchè non avrei dovuto vedervi più dopo avervi inviato quel biglietto; disse poscia con voce sorda.

— Ditemi questo almeno!... esclamò Giorgio con un gran turbamento. Quel che mi avete scritto... lo pensavate allora?

— Sì! rispose un po’ pallida, ma guardandolo fiso.

Egli balzò in piedi.

— Perchè dunque m’avete detto delle cose orribili? Siete senza cuore e senza pietà! che m’importa, vi amo! Se quell’uomo fosse vivo lo ucciderei, o ucciderei voi, ma vi amo!... vedete...

Nata gli voltava le spalle, sprofondata nel seggiolone, e non rispose altrimenti che stendendogli la mano al di sopra della spalliera; ei l’afferrò con impeto, e stava per coprirla di baci quand’ella gli disse con voce calma:

— Buon viaggio, La Ferlita.