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— Come mi fa bene sentirti parlare così!... Come mi sembra bella l’alba!... Mi sento meglio, sì, mi pare di star meglio... Fa venire Giannino... Povero bimbo! Fammelo vedere...
Giorgio andò a prendere il bambino, in punta di piedi, e la madre l’avvinse in un lungo e muto abbraccio, colle lagrime impietrate nell’orbita; poi passò quel povero braccio debole e stanco anche sul collo di Giorgio, ed entrambi si tennero stretti su quel piccino roseo e fresco, che li guardava con i suoi grandi occhioni ancora imbambolati dal sonno.
— Un miglioramento infatti c’è, e sensibilissimo, disse Rendona ch’era venuto per tempissimo. Un vero miglioramento sul quale si può contare. Alla buon’ora!... forse la scapperemo bella anche quest’altra volta, borbottò fra i denti.