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goscia indicibile e le vide il viso tutto bagnato di lagrime. Non le disse una sola parola, si chinò sul letto, la abbracciò stretta, colla fronte su quella di lei, e confusero insieme le loro lagrime.
— Oh! come mi fa bene!... Come mi fa bene sentirmi bagnata dalle tue lagrime!... Come mi fa bene vedere che tu piangi!... Perchè non hai pianto?... da tanto tempo!... da tanto!... Come mi fa bene!... Mi sembra che facciami rinascere... Mi sembra che guarirò...
Egli non osava dirgli come fosse colpevole, sentiva che ella lo sapeva, non osava domandarle quel perdono che gli era anticipato generosamente. Singhiozzava forte, a scosse, senza staccarsi da lei; l’alba entrava dolcemente dalla finestra — come in quell’albergo — e imbiancava quell’altro viso trafelato d’inferma.
— Tu guarirai!... balbettava alfine Giorgio con voce rotta — senti cosa ti dico, tu guarirai!... e saremo felici un’altra volta... partiremo per la campagna... Là staremo insieme... Sempre insieme!... e nessuno!... nessuno!...