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pesse la sciagura che lo minacciava... Le ore dal tramonto sino alla mezzanotte durarono eterne. L’ammalata non delirava più, non si lagnava più, stava immobile, rivolta verso la finestra, col viso nell’ombra, gli occhi chiusi penosamente; di quando in quando li riapriva a stento; si udiva la sua respirazione irregolare e a scosse.

Verso mezzanotte Rendona, affranto dalla fatica, disse che andava a riposare un poco, poichè lo stato dell’inferma in quel momento lo permetteva. La signora Ruscaglia era più morta che viva.

— Va a dormire anche tu una mezz’ora, disse il medico a Giorgio posandogli una mano sulla spalla. Devi esser rifinito anche tu.

Giorgio scosse il capo, e non si mosse dalla poltrona ai piedi del letto.

— Ma Giulietta farà quanto te, e meglio di te; alle due o alle tre poi verrai a rilevarla.

— No, disse Giorgio con la voce rauca che aveva dalla mattina. Non ho sonno.

E rispondeva sempre: — È inutile, non ho son-