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dea giungere il medico diveniva pallido; allorchè Rendona cominciava a parlare dei suoi ammalati si alzava, passeggiava per la camera, tornava a sedere, non diceva una parola, lo guardava con aria stralunata. Un giorno che era stato a fargli visita, egli era scappato dalla camera della moglie, adducendo un pretesto; poi l’avevo trovato sull’uscio dell’anticamera; mi domandò soltanto:
— Come sta?
— Credo al solito, gli dissi.
— Non l’hai più vista?
— No...
— Insomma, non c’è stato nulla di nuovo all’albergo?...
— Nulla.
Egli respirò con forza, e mi strinse la mano con un tremito leggiero: Grazie.
Di tratto in tratto, in mezzo alle occupazioni della giornata un pensiero dispotico gli attraversava la mente e gli dava come una scossa al cuore; la parola gli moriva sulle labbra, i suoi occhi si fissavano nel vuoto, sbarrati, qua-