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— Come stamane. La sera poi di solito la febbre si fa più gagliarda.

— Bisogna assolutamente che io vada a Giarre stasera... se credi che lo stato del mio Giannino non me lo permetta, dimmelo...

— No... non ho detto questo...

— Allora a rivederci, Erminia; sarò di ritorno col primo treno di domani. Vedi che il nostro Rendona è tranquillo?

La moglie non rispose, lo accompagnò sino all’uscio, e ritornò a mettersi accanto alla culla, tenendo gli occhi fissi sul bimbo. Uscendo con me, Rendona mi disse:

— Che maniera singolare di farmi siffatte domande in presenza della moglie! Un po’ inquieto lo sono, è vero; ma avrebbe fatto meglio ad indovinarlo, anzichè costringermi a spaventare quella povera donna.



Siccome ritornavo ad Acireale, incontrai La Ferlita alla stazione al momento di partire. Era solo,