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Alzandosi e pigliando la sua mano.


Via, fammi questo regalo. Farò il mio dovere e passerò all’esame. Vieni più vicina.

Enrichetta.


No.

Leone.


Bada che monto sul banco.

Enrichetta.


Per carità! Ebbene, avrai il regalo.

Leone.


Scusami, sai, se ricorro a questi sistemi; ma che vuoi, sono più asciutto dell’esca. Mio padre mi passa novanta franchi al mese e di questi novanta ne spendo sempre, nei primi quindici giorni, almeno centocinquanta.

Enrichetta.


Però, in compenso, io voglio da te una promessa.

Leone.


Quale?

Enrichetta.


Che tu sia d’ora innanzi più serio. Prima tu facevi certi bei discorsetti, che ora non mi fai più, mi parlavi del tuo paese, della tua famiglia dove non ti trovavi bene.


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