Pagina:Tignola - Sem Benelli, 1911.djvu/148



Enrichetta

rimasta sola, guarda prima dove si dirigono i due e poi va alla porta: l’apre e mette fuori la testa. Si vede che fa un breve segno a qualcuno; dopo un attimo entra Leone.


Leone

è un giovane scapestrato studente, di quelli che vanno all’Università dalla provincia, con discreto ingegno e poca voglia di lavorare; allegro e spensierato: è vestito con eleganza a modo suo, che è l’opposto della compostezza e dell’ordine. Calzoni stretti e neri, giacchetta a dadi bianchi e neri; senza sottoveste; camicia floscia e ciarpa svolazzante; pettinatura e cappello degni di un don Giovanni da trivio. Entrando cautamente.


Non c’è più Tignola?

Enrichetta.

È andato nel magazzino dei libri vecchi con un signore.

Leone.

Sicchè lui va da una parte e noi si sbuca dall’altra. Quella porta di là è una provvidenza. Ma ritornerà subito....


— 137 —