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[versione diplomatica]


Venerdì à di ſette del corrente Meſe di Ottobre 1639, mentre fuori dal penſiero d’ogni ſiniſtro auuenimento ciaſcuno nella Città della Matrice, e ne’ luoghi contigui ſtava ripoſando, fù ſentito alle ſette hore di notte in circa vn’improuiso ſcuotere di Caſe, quale apportò non poco timore; ma oltre, che ſuegliò ciaſcheduno, laſciò tal paura, che non ſapeuano appigliarſi ad alcuna riſolutione. Si fermò, e quietò il Terremoto per ſpatio d’vn quarto d’hora; onde restorno ſorpreſi da ſtupore, e ſpauento. Ritornò poi di nuouo con maggior ſcoſſa il Terremoto, sì che fece riſoluer molti à ſaluarſi la vita, come preſaghi di futura rouina, eſſendo i ſegni chiari, e manifeſti. Vi cadde l’interuallo di vn’altro quarto di hora alla ſpauentoſa rouina. Non vollero alcuni credere, non parendogli potere auuenire; onde rimaſero e coperti, & eſtinti ſotto i precipizi. I pianti, le ſtrida, e i compaſsioneuoli gridi, che aiuto chiedeuano, accompagnati dall’horrore, e dalle tenebre notturne accreſceuano lo ſpauento. La poluere delli rouinati, e ſubiſſati edifici formaua nubi nell’aria; onde offuſcaua la ſua tranquillità. Alcuni fuggirno in Campagna, e altri ſi ricoverorno nella Chieſa di S. Domenico, ove vi è l’eſercitio del Santiſsimo Roſario, quali furono tutti ſalui, inuocando ciaſcuno la Beatiſ-

[versione critica]


Venerdì a di sette del corrente Mese di Ottobre 1639, mentre fuori dal pensiero d’ogni sinistro avvenimento ciascuno nella Città della Matrice, e ne’ luoghi contigui stava riposando, fù sentito alle sette hore di notte in circa un’improviso scuotere di Case, quale apportò non poco timore; ma oltre, che svegliò ciascheduno, lasciò tal paura, che non sapevano appigliarsi ad alcuna risolutione. Si fermò, e quietò il Terremoto per spazio d’un quarto d’hora; onde restorno sorpresi da stupore, e spavento. Ritornò poi di nuovo con maggior scossa il Terremoto, sì che fece risolver molti a salvarsi la vita, come presaghi di futura rovina, essendo i segni chiari, e manifesti. Vi cadde l’intervallo di un’altro quarto di hora alla spaventosa rovina. Non vollero alcuni credere, non parendogli potere avvenire; onde rimasero e coperti, et estinti sotto i precipizi. I pianti, le strida, e i compassionevoli gridi, che aiuto chiedevano, accompagnati dall’horrore, e dalle tenebre notturne accrescevano lo spavento. La polvere delli rovinati, e subissati edifici formava nubi nell’aria; onde offuscava la sua tranquillità. Alcuni fuggirno in Campagna, e altri si ricoverorno nella Chiesa di S. Domenico, ove vi è l’esercitio del Santissimo Rosario, quali furono tutti salvi, invocando ciascuno la Beatis-


ſima