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DANTE ALIGHIERI
E dice: ‘ Oh lassa me, come si fugge
Questo pietoso che m’ha consolata! ’
Degli occhi miei dice quest’affannata:
‘ Qual ora fu, che tal donna gli vide! ’
35E perchè non credeano a me di lei?
Io dicea: ‘ Ben negli occhi di costei
De’ star colui che le mie pari uccide:
E non mi valse ch’io ne fossi accorta
Che non mirasser tal, ch’io ne son morta. ’
40‘ Tu non se’ morta, ma se’ ismarrita,
Anima nostra, che sì ti lamenti,’
Dice uno spiritel d’amor gentile;
‘ Chè questa bella Donna, che tu senti,
Ha trasmutata in tanto la tua vita,
45Che n’hai paura, sì se’ fatta vile.
Mira quant’ella è pietosa ed umile,
Saggia e cortese nella sua grandezza:
E pensa di chiamarla Donna omai:
Chè, se tu non t’inganni, tu vedrai
50Di sì alti miracoli adornezza,
Che tu dirai: “Amor, signor verace,
Ecco l’ancella tua; fa che ti piace.” ’
Canzone, i’ credo che saranno radi
Color che tua ragione intendan bene,
55Tanto la parli faticosa e forte:
Onde se per ventura egli addiviene
Che tu dinanzi da persone vadi,
Che non ti paian d’essa bene accorte;
Allor ti priego che ti riconforte,
60Dicendo lor, diletta mia novella:
‘ Ponete mente almen com’io son bella. ’
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