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GUIDO CAVALCANTI

22
I
N un boschetto trova’ pasturella

Più che la stella — bella al mi’ parere.
          Cavelli avea biondetti e ricciutelli
               E gli occhi pien d’amor, cera rosata;
               5Con sua verghetta pasturav’ agnelli,
               E scalza di rugiada era bagnata;
               Cantava come fosse ’nnamorata;
               Er’ adornata — di tutto piacere.
          D’amor la salutai immantenente
               10E domandai s’avesse compagnia,
               Ed ella mi rispuose dolcemente
               Che sola sola per lo bosco gia,
               E disse: ‘ Sacci, quando l’augel pia
               Allor disia — ’l me’ cor drudo avere.’
          15Poi che mi disse di sua condizione,
               E per lo bosco augelli audio cantare,
               Fra me stesso dicea: ‘ Or’ è stagione
               Di questa pasturella gio’ pigliare.’
               Merzè le chiesi sol che di basciare
               20E d’abbracciare — le fosse ’n volere.
          Per man mi prese d’amorosa voglia
               E disse che donato m’avea ’l core:
               Menommi sott’una freschetta foglia
               Là dov’ i’ vidi fior d’ogni colore,
               25E tanto vi sentio gioia e dolzore
               Che dio d’amore — parvemi vedere.


23 iii
E
RA in penser d’amor quand’i’ trovai

Due foresette nove:
               L’una cantava; e’ piove
               4Foco d’amore in nui.

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