Pagina:The Oxford book of Italian verse.djvu/64


COMPIUTA DONZELLA

Sonetti

16 i Sec. xiii
A
LLA stagion che il mondo foglia e fiora

Accresce gioia a tutti i fini amanti:
               Vanno insïeme alli giardini allora
               4Che gli augelletti fanno nuovi canti:
          La franca gente tutta s’innamora,
               Ed in servir ciascun traggesi innanti,
               Ed ogni damigella in gioi’ dimora,
               8A me m’abbondan marrimenti e pianti.
          Chè lo mio padre m’ha messa in errore,
               E tienemi sovente in forte doglia:
               11Donar mi vuole, a mia forza, signore.
          Ed io di ciò non ho disio nè voglia.
               E in gran tormento vivo a tutte l’ore:
               14Però non mi rallegra fior nè foglia.


17 ii
L
ASCIAR vorría lo mondo, e Dio servire,

E dipartirmi d’ogni vanitate,
               Però che veggo crescere e salire
               4Mattezza e villania e falsitate;
          Ed ancor senno e cortesia morire,
               E lo fin pregio e tutta la bontate;
               Ond’io marito non vorría nè sire,
               8Nè stare al mondo per mia volontate.
          Membrandomi ch’ogn’uom di mal s’adorna,
               Di ciaschedun son forte disdegnosa,
               11E verso Dio la mia persona torna.
          Lo padre mio mi fa stare pensosa,
               Chè di servire a Cristo mi distorna:
               14Non saccio a cui mi vol dar per isposa.

64