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CIACCO DELL’ANGUILLAJA
E sì saputo dire,
Ch’io mi sono accordata:
64Dimmi, che t’è in piacire?
Amante. Madonna, a me non piace
Castella nè monete:
Fatemi far la pace
68Con quel che voi sapete.
Questo adimando a vui,
E facciovi finita:
Donna siete di lui
72Ed egli è la mia vita.
GUITTONE D’AREZZO
(A Firenze, dopo la rotta di Montaperti)
12 | c. 1230-†1294 |
A ciascun uom che ben amar ragione,
Ch’io meraviglio chi trovi guarigione
Che morte non l’ha già corrotto e pianto,
5Veggendo l’alta fior sempre granata
E l’onorato antico uso romano,
Certo per lei crudel fatto e villano,
S’avaccio ella non è ricoverata;
Chè l’onorata sua ricca grandezza
10E ’l pregio quasi e già tutto perito,
E lo valore e ’l poder si disvia.
Ahi lasso! or quale dia
Fu mai tanto crudel dannagio udito?
Dio, com’hailo soffrito
15Che dritto pèra, e torto entri in altezza?
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