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GIACOMINO PUGLIESE
Sovente m’appellava dolce amico,
Et or nol face.
Poi Dio la prese, e menolla con seco.
La sua vertute sia, Bella, con teco,
60E la sua pace.
GUIDO DELLE COLONNE
9 | Sec. xiii |
Contar vo’ la mia vita
E dire ogne fiata
4Come l’Amor m’invita,
Chè io son, senza peccata,
D’assai pene guernita
Per uno, ch’amo, e voglio,
8E noll’agio in mia baglia
Sì com’avere soglio;
Però pato travaglia;
Ed or mi mena orgoglio,
12Lo cor mi fende e taglia.
Oi lassa tapinella,
come l’Amor m’ha prisa!
Chè lo suo amor m’appella
16Quello che m’ha conquisa:
La sua persona bella
Tolto m’ha gioco e risa,
Ed hami messa in pene
20Ed in tormenti forte.
Mai non credo aver bene
Se non m’accorre Morte:
Aspettola che vene,
24Traggami d’este sorte
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