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GIOSUÈ CARDUCCI
344 | La Chiesa di Polenta |
Quasi accennando l’ardüo cipresso.
Forse Francesca temprò qui li ardenti
4Occhi al sorriso?
Sta l’erta rupe, e non minaccia; in alto
Guarda, e ripensa, i barcaiol, torcendo
L’ala de’ remi in fretta dal notturno
8Adrïa: sopra
Fuma il comignol del villan, che giallo
Mesce frumento nel fervente rame
Là dove torva l’aquila del vecchio
12Guido covava.
Ombra d’un fiore è la beltà, su cui
Bianca farfalla poesia volteggia:
Eco di tromba che si perde a valle
16È la potenza.
Fuga di tempi e barbari silenzi
Vince e dal flutto delle cose emerge
Sola, di luce a’ secoli affluenti
20Faro, l’idea.
Ecco la chiesa. E surse ella che ignoti
Servi morian tra la romana plebe
Quel che fûr poscia i Polentani e Dante
24Fecegli eterni.
Forse qui Dante inginocchiossi? L’alta
Fronte che Dio mirò da presso chiusa
Entro le palme, ei lacrimava il suo
28Bel San Giovanni;
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