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GIACOMINO PUGLIESE
Lo dolce riso e lo bel parlamento,
Gli occhi e la bocca e la bella sembianza?
25Oimè, sia in nulla parte ciò m’è aviso;
Madonna, chi lo tiene, lo tuo viso,
In sua ballia?
Lo vostro insengnamento dond’è miso?
E lo tuo franco cor chi mi l’à priso,
30Madonna mia?
Oi Deo! perchè m’hai posto in tale stanza?
Ch’io son smarrito, e non so ove mi sia;
Chè m’hai levato la dolce speranza,
Partit’hai la più dolce compangnia,
35Lo adornamento e la sua cortesia.
Madonna, per cui stava tuttavia
In allegranza,
Or non la veggio nè notte nè dia,
E non m’abella, sì come far solia,
40La sua sembianza.
Se fosse mio ’l regname d’Ungaria
Con Grecia e la Mangna infino in Franza,
Lo gran tesoro di Santa Sofia,
Non poría ristorar sì gran perdanza,
45Come fu in quella dia che si n’andao
Madonna, e d’esta vita trapassao
Con gran tristanza;
Sospiri e pene e pianti mi lasciao,
E giammai nulla gioia mi mandao
50Per confortanza.
Se fosse al meo voler, Donna, di voi,
Diciesse a Dio Sovran, che tutto face,
Che notte e giorno istessimo ambondoi.
Or sia il voler di Dio, dacchè a lui piace.
55Membro e ricordo quand’era con meco,
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