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GIUSEPPE GIUSTI
331 | La Fiducia in Dio |
Rapita in Quei che volentier perdona,
Sulle ginocchia il bel corpo abbandona
4Soavemente, e l’una e l’altra palma.
Un dolor stanco, una celeste calma
Le appar diffusa in tutta la persona,
Ma nella fronte che con Dio ragiona
8Balena l’immortal raggio dell’alma;
E par che dica: ‘ Se ogni dolce cosa
M’inganna, e al tempo che sperai sereno
11Fuggir mi sento la vita affannosa,
Signor, fidando, al tuo paterno seno
L’anima mia ricorre, e si riposa
14In un affetto che non è terreno.’
ALEARDO ALEARDI
332 | Le Città Italiane | 1812-†1878 |
i
Lingue diverse e ignote
Dalle guerriere oscurità profonde
Delle runiche selve, e dalle tetre
5Dell’Asia borëal steppe remote,
Un giorno di spavento
Genti camuse dalle chiome bionde:
E all’ombra di fatidiche betulle
Dai dòlmini cruenti
10Ispirate lanciâr verbi di foco
Druïdiche fanciulle
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