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GIUSEPPE GIUSTI
Or via, poichè accorreste in tanta schiera,
Piombate addosso al mercenario sgherro,
Sugli occhi all’oppressor baleni un ferro
96D’altra miniera;
Della miniera che vi diè le spade
Quando nell’ira mieteste a Legnano
Barbare torme, come falce al piano
100Campo di biade.’
Ahi che mi guarda il popolo in cagnesco,
Mentre, alle pugne simulate volto,
Stolidi viva prodiga al raccolto
104Stormo tedesco!
Il popol no: la rea ciurma briaca
D’ozio, imbestiata in leggiadrie bastarde
Che cola, ingombro, alle città lombarde
108Fatte cloaca:
Per falsi allori e per servil tïara
Comprati mimi; e ciondoli e livree
Patrizie diplomatiche e plebee
112Lordate a gara;
E d’ambo i sessi adulteri vaganti,
Frollati per canizie anticipata;
E con foia d’amor galvanizzata
116Nonni eleganti;
Simili al pazzo che col pugno uccide
Chi lo soccorre di pietà commosso,
E della veste che gli brucia addosso
120Festeggia e ride.
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