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GIACOMO LEOPARDI
Del suo dolor, ma dà la colpa a quella
Che veramente è rea, che de’ mortali
125È madre in parto ed in voler matrigna.
Costei chiama inimica; e incontro a questa
Congiunta esser pensando,
Siccom’è il vero, ed ordinata in pria
L’umana compagnia,
130Tutti fra sè confederati estima
Gli uomini, e tutti abbraccia
Con vero amor, porgendo
Valida e pronta ed aspettando aita
Negli alterni perigli e nelle angosce
135Della guerra comune. Ed alle offese
Dell’uomo arma la destra, e laccio porre
Al vicino, ed inciampo,
Stolto crede così qual fora in campo
Cinto d’oste contraria, in sul più vivo
140Incalzar degli assalti
Gl’inimici obbliando, acerbe gare
Imprender con gli amici,
E sparger fuga e fulminar col brando
Infra i proprj guerrieri.
145Così fatti pensieri
Quando fien, come fur, palesi al volgo,
E quell’orror che primo
Contra l’empia natura
Strinse i mortali in social catena,
150Fia ricondotto in parte
Da verace saper l’onesto e il retto
Conversar cittadino,
E giustizia e pietade altra radice
Avranno allor che non superbe fole.
155Ove fondata probità del volgo
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