In sul calar del sole,
Col suo fascio dell’erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di vïole, 5Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
Sulla scala a filar la vecchierella, 10Incontro là dove si perde il giorno;
E novellando vien del suo buon tempo,
Quando ai dì della festa ella si ornava,
Ed ancor sana e snella
Solea danzar la sera intra di quei 15Ch’ebbe compagni dell’età più bella.
Già tutta l’aria imbruna,
Torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre
Già da’ colli e da’ tetti,
Al biancheggiar della recente luna. 20Or la squilla dà segno
Della festa che viene;
Ed a quel suon diresti
Che il cor si riconforta,
I fanciulli gridando 25Sulla piazzuola in frotta,
E quà e là saltando,
Fanno un lieto romore:
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore, 30E seco pensa al dì del suo riposo.