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PIETRO DELLE VIGNE

3 c. 1180-†1249
A
MORE, in cui disio ed ho fidanza,

Di voi, bella, m’ha dato guiderdone:
               Guardomi in fin che vegna la speranza,
               4Pur aspettando bon tempo e stagione.
               Com’om ch’è in mare, ed ha spene di gire,
               Quando vede lo tempo, ed ello spanna,
               E già mai la speranza no lo ’nganna:
               8Così faccio, madonna, in voi venire.
          Or potess’eo venire a voi, amorosa,
               Come larone ascoso, e non paresse!
               Ben lo mi terria’n gioia aventurosa
               12Se l’amor tanto bene mi facesse!
               Sì bel parlante, donna, con voi fora,
               E direi como v’amai lungiamente,
               Più ca Piramo Tisbia dolzemente,
               16Ed ameraggio, in fin ch’eo vivo, ancora.
          Vostro amore e che mi tiene ’n disiro
               E donami speranza con gran gioi’,
               Ch’io non curo s’eo doglio od ho martiro,
               20Membrando l’ora ched eo vegno a voi.
               Ca s’eo troppo dimoro, aulente lena,
               Pare ch’eo pera, e voi mi perderete:
               Adunque, bella, se ben mi volete,
               24Guardate ch’eo no mora in vostra spena.
          In vostra spena vivo, donna mia,
               E lo mio core adesso a voi rimando,
               E l’ora tardi mi pare che sia
               28Che fino amore a vostro cor dimando.
               E guardo tempo vi sia in piacimento

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