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VINCENZO MONTI
293 | Prosopopea di Pericle |
Nell’inclita famiglia
D’Atene un dì non ultimo
96Splendor e maraviglia,
A riveder io Pericle
Ritorno il ciel latino,
Trïonfator de’ barbari,
100Del tempo e del destino.
In grembo al suol di Catilo
(Funesta rimembranza!)
Mi seppellì del Vandalo
104La rabbia e l’ignoranza.
Ne ricercaro i posteri
Gelosi il loco e l’orme,
E il fato incerto piansero
108Di mie perdute forme.
Roma di me sollecita
Sen dolse, e a’ figli sui
Narrò l’infando eccidio
112Ove ravvolto io fui.
Carca d’alto rammarico
Sen dolse l’infelice
Del marmo freddo e ruvido
116Bell’arte animatrice;
E d’Adrïano e Cassio,
Sparse le belle chiome,
Fra gl’insepolti ruderi
120M’andò chiamando a nome.
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