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VITTORIO ALFIERI
Lo stuol del miglior sesso,
65Finchè venga il suo amplesso.
Qui l’un figlio si adopra
In rifar mondo e terso
Lo insanguinato brando:
Là, d’invidia cosperso,
70Dice il secondo: ‘ E quando
Palleggerò quell’asta,
Cui mia destra or non basta? ’
Lo scudo il terzo,
Con giovin scherzo,
75Prova come il ricopra.
Di gioia lagrima
Sull’occhio turgido
Del re si sta;
Ch’ei di sua nobile
80Progenie amabile
È l’alma, e il sa.
Oh bella la pace!
Oh grato il soggiorno,
Là dove hai d’intorno
85Amor sì verace,
Sì Candida fè!
Ma il sol già celasi;
Tace ogni zeffiro;
E in sonno placido
90Sopito è il re . . .
Il re posa, ma i sogni del forte
Con tremende sembianze gli vanno
Presentando i fantasmi di morte.
Ecco il vinto nemico tiranno,
95Di sua man già trafitto in battaglia;
Ombra orribil, che omai non fa danno.
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