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JACOPO VITTORELLI
Quel nome, che t’impressi
Nella corteccia verde,
Lungi da te disperde
12II nembo struggitor.
Anch’io lo porto in seno
Scritto per man d’amore;
Ma sento nel mio core
16Fremere il nembo ognor.
269 | iii |
Guarda che notte azzurra!
Un’aura non susurra,
4Non tremola uno stel.
L’usignuoletto solo
Va dalla siepe all’orno,
E sospirando intorno
8Chiama la sua fedel.
Ella, che il sente appena,
Già vien di fronda in fronda,
E par che gli risponda:
12‘ Non piangere: son qui.’
Che dolci affetti, o Irene,
Che gemiti son questi!
Ah! mai tu non sapesti
16Rispondermi così.
270 | iv |
Che il cener mio rinserra:
Questa pietosa terra
4È sacra al mio dolor.
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