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JACOPO VITTORELLI
Anacreontiche
267 | i | 1749-†1835 |
Schiude le labbra al canto.
Zitto. Non osi intanto
4Moversi fronda o fior.
Tacete su quegli olmi,
O passere inquïete:
Taci, o Silvan: tacete,
8Fistule dei pastor.
Ecco, l’ondoso Brenta
Fassi tranquillo e crespo:
Ecco, s’infiora il cespo:
12Ecco: s’inerba il pian.
No, chè follie non sono
I raddolciti pardi;
No, chè non son bugiardi
16I muri del Teban.
268 | ii |
Ch’io stesso un dì piantai,
Bello fra quanti mai
4Levano il capo al ciel!
Come sì presto, dimmi,
Le folte braccia hai stese,
Nè l’ira mai ti offese
8Di turbine crudel?
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