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GIUSEPPE PARINI
Che ai buoni, ovunque sia, dona favore;
E cerca il vero, e il bello ama innocente;
E passa l’età sua tranquilla, il core
32Sano e la mente.
Dunque perchè quella sì grata un giorno
Del giovin cui diè nome il dio di Delo
Cetra si tace, e le fa lenta intorno
36Polvere velo?
Ben mi sovvien quando, modesto il ciglio,
Ei, già scendendo a me, giudice fea
Me de’ suoi carmi, e a me chiedea consiglio,
40E lode avea.
Ma or non più. Chi sa? Simile a rosa
Tutta fresca e vermiglia al sol che nasce,
Tutto forse di lui l’eletta sposa
44L’animo pasce,
E di bellezza, di virtù, di raro
Amor, di grazie, di pudor natio
L’occupa sì, ch’ei cede ogni già caro
48Studio all’obblio.
Musa, mentr’ella il vago crine annoda,
A lei t’appressa, e con vezzoso dito
A lei premi l’orecchio, e dille, e t’oda
52Anco il marito:
‘ Giovinetta crudel, perchè mi togli
Tutto il mio D’Adda, e di mie cure il pregio,
E la speme concetta e i dolci orgogli
56D’alunno egregio?
Costui di me, de’ genj miei si accese
Pria che di te. Codeste forme infanti
Erano ancor quando vaghezza il prese
60De’ nostri canti.
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