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GIUSEPPE PARINI
O trar per altra via
72Te, ostinato amator della tua Musa?
Lasciala: o, pari a vile
Mima, il pudore insulti,
Dilettando scurrile
76I bassi genj dietro al fasto occulti.’
Mia bile al fin, costretta
Già troppo, dal profondo
Petto rompendo, getta
80Impetuosa gli argini; e rispondo:
‘ Chi sei tu, che sostenti
A me questo vetusto
Pondo, e l’animo tenti
84Prostrarmi a terra? Umano sei, non giusto.
Buon cittadino, al segno
Dove natura e i primi
Casi ordinâr, lo ingegno
88Guida così, che lui la patria estimi.
Quando poi d’età carco
II bisogno lo stringe,
Chiede opportuno e parco
92Con fronte liberal che l’alma pinge.
E se i duri mortali
A lui voltano il tergo,
Ei si fa, contro ai mali,
96Della costanza sua scudo ed usbergo.
Nè si abbassa per duolo,
Nè s’alza per orgoglio.’
E ciò dicendo, solo
100Lascio il mio appoggio; e bieco indi mi toglio.
Così, grato ai soccorsi.
Ho il consiglio a dispetto;
E privo di rimorsi,
104Col dubitante piè torno al mio tetto.
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