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PIETRO METASTASIO

                    Ah no; Ben mio, perdona
                         Questi sdegnosi accenti,
                         Che sono i miei lamenti
                         68Segni d’un vero amor.
                              S’è tuo piacer, gradiscimi;
                         Se così vuoi, disprezzami:
                         O pietosa o crudel,
                         72Sei l’alma del mio cor.


256 (Sulle funzoni poetiche)
S
OGNI e favole io fingo, e pure in carte

Mentre favole e sogni orno e disegno,
          In lor, folle ch’io son! prendo tal parte,
          4Che del mal che inventai piango e mi sdegno.
     Ma forse, allor che non m’inganna l’arte,
          Più saggio io sono? È l’agitato ingegno
          Forse allor più tranquillo, o forse parte
          8Da più salda cagion l’amor, lo sdegno?
     Ah! chè non sol quelle ch’io canto o scrivo
          Favole son, ma quanto temo o spero,
          11Tutto è menzogna, e delirando io vivo!
     Sogno della mia vita è il corso intero.
          Deh Tu, Signor, quando a destarmi arrivo,
          14Fa ch’io trovi riposo in sen del Vero!


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