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PIETRO METASTASIO
32L’insidie ad incontrar.
L’amante pastorella,
Già più serena in fronte,
Corre all’usata fonte
36A ricomporsi il crin.
Escon le gregge ai pascoli;
D’abbandonar s’affrettano
Le arene il pescator,
40L’albergo il pellegrin.
Fin quel nocchier dolente
Che sul paterno lido,
Scherno del flutto infido,
44Naufrago ritornò;
Nel rivederlo placido
Lieto discioglie l’ancora;
E rammentar non sa
48L’orror che in lui trovò.
E tu non curi intanto,
Filli, di darmi aita;
Come la mia ferita
52Colpa non sia di te.
Ma se ritorno libero
Gli antichi lacci a sciogliere,
No, chè non stringerò
56Più fra catene il piè.
Del tuo bel nome amato,
Cinto del verde alloro,
Spesso le corde d’oro
60Ho fatto risuonar.
Or, se mi sei più rigida,
Vo’ che i miei sdegni apprendano
Del fido mio servir
64Gli oltraggi a vendicar.
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