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PIETRO METASTASIO
Non cangio più colore
Quando il tuo nome ascolto;
Quando ti miro in volto
16Più non mi batte il cor.
Sogno, ma te non miro
Sempre ne’ sogni miei;
Mi desto, e tu non sei
20II primo mio pensier.
Lungi da te m’aggiro
Senza bramarti mai;
Son teco, e non mi fai
24Nè pena nè piacer.
Di tua beltà ragiono.
Nè intenerir mi sento;
I torti miei rammento,
28E non mi so sdegnar.
Confuso più non sono
Quando mi vieni appresso;
Col mio rivale istesso
32Posso di te parlar.
Volgimi il guardo altero,
Parlami in volto umano;
II tuo disprezzo è vano,
36È vano il tuo favor;
Chè più l’usato impero
Quel labbri in me non hanno;
Quegli occhi più non sanno
40La via di questo cor.
Quel che or m’alletta o spiace,
Se lieto o mesto or sono,
Già non è più tuo dono,
44Già colpa tua non è;
Chè senza te mi piace
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