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GIOVAMBATTISTA FELICE ZAPPI
245 | 1667-†1719 |
Me col mio capro, e il capro era maggiore,
Io amava Clori, che insino da quell’ore
4Maraviglia e non donna a me parea.
Un dì le dissi: ‘ Io t’amo ’; e ’l disse il core,
Perchè tanto la lingua non sapea;
Ed ella un bacio diemmi, e mi dicea:
8‘ Pargoletto, ah non sai che cosa è amore! ’
Ella d’altri s’accese, altri di lei:
Io poi giunsi all’età ch’uom s’innamora,
11L’età degli infelici affanni miei:
Clori or mi sprezza, io l’amo infin d’allora:
Non si ricorda del mio amor costei;
14Io mi ricordo di quel bacio ancora.
EUSTACHIO MANFREDI
246 | (Per la monaca Giulia Caterina Vandi) |
1674-†1738 |
Tanta e sì chiara ardea
Maravigliosa, altera luce onesta,
Ch’agevolmente uom ravvisar potea
5Quanta parte di cielo in voi si chiude,
E seco dir: ‘ Non mortal cosa è questa.’
Ora si manifesta
Quell’eccelsa virtude
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