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FULVIO TESTI
Fu che pose ai tesor guardie e custodi,
72E mostrò i furti, ed insegnò le frodi.
Porte sorde agli amanti, adunque invano
Di giacinti odorosi
75Ho tante volte a voi ghirlande inteste?
O venti, o pioggie, o fulmini, o tempeste,
Scendete impetuosi,
78Stendete voi le dure porte al piano;
E tu, lenta mia mano,
Invendicata ancor l’ore ten passi?
81Se ti mancan le fiamme, eccoti i sassi.
Lasso, ma che vaneggio? In ciel già rare
Scintillano le stelle,
84Già s’intreccia di fior l’alba le chiome.
Santi numi del ciel, s’in vostro nome
D’odorate fiammelle
87Arder fec’ io più d’un divoto altare,
De le mie pene amare
Pietà vi punga; e, se giustizia ha il polo,
90Levatemi di senso, ovver di duolo.
Voi che mutate a l’uom sembiante e spoglia,
Ch’altri volar per l’etra,
93Altri fate vagar disciolto in onda;
Voi che Narciso in fior, che Dafne in fronda
Cangiaste, in dura pietra
96Me trasformate ancor su questa soglia.
Cesserà la mia doglia,
E godrò ch’al mattino, ove si desti,
99Cinzia col piè mi prema e mi calpesti.
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