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GABRIELLO CHIABRERA

     Sento quaggiù parlarsi:
          ‘ Un piccioletto regno
          A vasto impero perchè dar battaglia?
          15Alpe non può crollarsi;
          E di leon disdegno
          Non è da risvegliar. perchè t’assaglia.’
          Meco non vo’ che vaglia
          Sì sconsigliata voce,
          20Ed ella Gedeon già non commosse,
          Quando scese feroce
          Nell’ima valle, e ’l Madïan percosse.
     Ei, gran campo raccolto
          Di numerose schiere,
          25Vegghiava a scampo del natio paese;
          E da lunge non molto
          Spiegavano bandiere
          Gli stuoli pronti alle nemiche offese.
          Ed ecco a dir gli prese
          30II Re dell’auree stelle:
          ‘ Troppa gente è con te, parte sen vada;
          Crederebbe Israelle
          Vittoria aver per la sua propria spada.’
     Quivi il fedel campione
          35Di gente coraggiosa
          Sol trecento guerrier seco ritenne:
          Poscia per la stagione
          Dell’aria tenebrosa
          Le squadre avverse ad assalir sen’ venne;
          40Poco il furor sostenne
          La nemica falange;
          Ei gli sparse e disperse in un momento;
          Febo, ch’esce dal Gange,
          Le nebbie intorno a sè strugge più lento.

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