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GABRIELLO CHIABRERA
Quando avvien che un zefiretto
Per diletto
Bagni il piè nell’onde chiare,
Sicchè l’acqua in sull’arena
35Scherzi appena;
Noi diciam che ride il mare.
Se giammai tra fior vermigli,
Se tra gigli
Veste l’Alba un aureo velo,
40E su rote di zaffiro
Move in giro;
Noi diciam che ride il cielo.
Ben è ver, quando è giocondo
Ride il mondo,
45Ride il ciel quando è gioioso:
Ben è ver; ma non san poi
Come voi
Fare un riso grazïoso.
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‘ L’alto pregio di questa alfin sen va;
Sua gran beltade per troppo etade,
4Quasi Febo nel mar, tosto cadrà!
I vaghi fiori, i bei colori
Di che la guancia un tempo almo fiorì,
Impalliditi sono, e smarriti
8Come rosa di maggio a mezzo il dì!
Sotto sue ciglia, oh meraviglia!
II bel foco d’amor non arde più,
Sol vi si scorge lume, che porge
12Segno del grande ardor ch’ivi gia fu.’
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