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TORQUATO TASSO

208 ii
N
EGLI anni acerbi tuoi purpurea rosa

Sembravi tu, ch’ai rai tepidi a l’ôra
               Non apre ’l sen, ma nel suo verde ancora
               4Verginella s’asconde e vergognosa;
          O più tosto parei, chè mortal cosa
               Non s’assomiglia a te, celeste aurora,
               Che le campagne imperla e i monti indora,
               8Lucida in ciel sereno e rugiadosa.
          Or la men verde età nulla a te toglie;
               Nè te, benchè negletta, in manto adorno
               11Giovinetta beltà vince o pareggia.
          Così più vago è ’l fior poi che le foglie
               Spiega odorate, e ’l sol nel mezzo giorno
               14Via più che nel mattin luce e fiammeggia.


209 Madrigale
Q
UAL rugiada o qual pianto,

Quai lagrime eran quelle
               Che sparger vidi dal notturno manto
               E dal candido volto delle stelle?
          5E perchè seminò la bianca luna
               Di cristalline stelle un puro nembo
               A l’erba fresca in grembo?
               Perchè nell’aria bruna
               S’udian, quasi dolendo, intorno intorno
               10Gir l’aure insino al giorno?
          Fûr segni forse della tua partita,
               Vita della mia vita?

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