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FRANCESCO BERNI
E dare ad altri per avere a avere;
Essere ad una festa e non vedere,
E sudar di gennaio come d’agosto;
Aver un sassolin ’n una scarpetta
10Ed una pulce drento ad una calza,
Che vada in giù e ’n su per istaffetta;
Una mano imbrattata ed una netta,
Una gamba calzata ed una scalza:
Esser fatto aspettare ed aver fretta:
15Chi più n’ha, più ne metta,
E conti tutti i dispetti e le doglie,
Chè la maggior di tutte è l’aver moglie.
GIOVANNI GUIDICCIONI
Sonetti
(All’Italia)
180 | i | 1500-†1541 |
Sei già tant’anni, omai sorgi e respira,
E disdegnosa le tue piaghe mira,
4Italia mia, non men serva che stolta.
La bella libertà, ch’altri t’ha tolta
Per tuo non sano oprar, cerca e sospira;
E i passi erranti al cammin dritto gira
8Da quel torto sentier, dove sei volta.
Che se risguardi le memorie antiche,
Vedrai che quei, che i tuoi trionfi ornaro,
11T’han posto il giogo, e di catene avvinta.
L’empie tue voglie, a te stessa nemiche,
Con gloria d’altri, e con tuo duolo amaro,
14Misera! t’hanno a sì vil fine spinta.
1066 | Q | 241 |