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MICHELANGIOLO BUONARROTI
Madrigali
160 | i |
Discresce e manca ognor tua stanca spoglia,
Anima inferma, or quando fia ti scioglia
4Da quella il tempo, e torni ov’eri, in Cielo,
Candida e lieta prima?
Chè bench’io cangi il pelo,
E già sì di mia vita il fil s’accorti,
8Cangiar non posso il mio tristo antico uso,
Che, più invecchiando, più mi sferza e preme.
Signor, a te nol celo,
Ch’io porto invidia ai morti,
12Sbigottito e confuso,
Sì di sè meco l’alma trema e teme.
Deh! tu nell’ore estreme
Stendi e me le tue pietose braccia:
16A me mi togli, e fammi un che ti piaccia.
161 | ii |
Agli anni corsi, lasso non ritrovo
Fra tanti un giorno che sia stato mio!
Le fallaci speranze e ’l van disio,
5Piangendo, amando, ardendo e sospirando
— Chè affetto alcun mortal non m’è più novo —
M’hanno tenuto, ora il conosco e provo,
E dal vero e dal ben sempre lontano.
Io parto, a mano a mano
10Crescemi ognor più l’ombra, e ’l sol vien manco,
E son presso al cadere, infermo e stanco.
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