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NICCOLÒ MACHIAVELLI
148 | L’Occasione | 1469-†1527 |
Di tanta grazia il ciel t’adorna e dota!
3Perchè non posi? e perchè a’ piedi hai l’ale? —
‘ Io son l’Occasïon, a pochi nota;
E la cagion che sempre mi travagli
6E perchè io tengo un piè sopra una ruota.
Volar non è ch’al mio correr s’agguagli;
E però l’ale a’ piedi mi mantengo,
9Acciò nel corso mio ciascuno abbagli.
Gli sparsi miei capei dinanzi io tengo;
Con essi mi ricopro il petto e ’l volto,
12Perch’un non mi conosca quando io vengo.
Dietro dal capo ogni capel m’è tolto,
Onde in van si affatica un, se gli avviene
15Ch’io l’abbia trapassato, o s’io mi volto.’
‘ Dimmi: chi è colei che teco viene? ’
‘ È Penitenza; e però nota e intendi:
18Chi non sa prender me, costei ritiene.
E tu, mentre parlando il tempo spendi,
Occupato da molti pensier vani,
21Già non t’avvedi, lasso! e non comprendi
Com’io ti son fuggita tra le mani! ’
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